Una bellissima giornata che non dimenticherò. Un grazie particolare a Paolo Vachino, fratelli di poesia, e Sandro Sardella, grande poeta, di quelli veri. Grazie per la sua presenza e per la sua generosa prefazione al libro.
Ospite graditissimo alla presentazione del 5 maggio anche l'attore, nonché nipote, Mattia Maffezzoli che si unirà a me, a Paolo Vachino, a Sandro Sardella, ai poeti dell'ambulatorio di poesia e ai, spero numerosi, spettatori per letture e ri-letture del mio nuovo libro. Vi aspetto alle 16,30 alla Fabbrica dell'Esperienza in via Francesco Brioschi 60.
"In Luigi Maffezzoli l’incanto del far poesia con umiltà è un disegnare per capitoli minimi.
Nelle parole quasi ombre lunghe uno stemperare la luce intensa di stagioni lontane.
Una stremata “impotenza” sente le contraddizioni del movimento storico e della propria esistenza.
Nella frantumazione del quotidiano il poeta tenta, apre un rapporto sotterraneo, problematico, con le sue storie e con la Storia e ne misura la lacerazione.
Con silenziosa attenzione affiorano immagini, il fluire del tempo, il respiro, il travaglio delle cose, il tuo sguardo, il tuo disincanto d’inquiete atmosfere che avvertono con acutezza la sfera di mutazioni nel troppo pieno dell’oggi in un resistere alla minaccia del vuoto." Dalla presentazione di Sandro Sardella Continua a leggere
Il racconto "Lesto di mano" ricorda, in modo un po' scherzoso, una Milano ormai passata nella quale anche i ladri erano "genuini" e dove ancora i navigli erano fonte di attività e di reddito. Pur con ironia e leggerezza, ricorda anche che lo sfruttamento delle persone, in questo caso una donna ingannata e allontanata dal suo paese, è un fenomeno eterno, nei confronti del quale nessuno - nemmeno un ladro- può rimanere indifferente. Il giudizio della giuria del concorso:
"In cinque sequenza rapide, di cui una centrale intensa e concitata, l'Autore racconta una sua "storia vera" di quando, molto giovane, era la "manolesta dei navigli" frequentando l'"Università del Gino" nella Milano del suo miglior tempo. Uno strano caso gli farà incontrare nelle acque del Naviglio una giovane straniera, malridotta da un balordo di Corsico che, dopo averla fatta innamorare, aveva portato a Milano la bella Dijana costringendola a fare la vita." Continua a leggere. Acquista il libro nella Libreria Universitaria. Altrimenti invia un messaggio inserendo i tuoi dati.
Secondo classificato nel concorso letterario "Il Saggio" 2021. Dalla presentazione di Paolo Vachino: "Eccoci tra le mani la nuova narrazione di quell'inesauribile affabulatore e poeta che è Luigi Maffezzoli, le cui parole scorrono e pulsano sulle pagine. Questa volta più che di fronte a un'indagine siamo al cospetto di un indagare, che è qualcosa di diverso e di più, letteralmente - lo spingere qualcuno dentro qualcosa -, proprio come la muta dei cani all'interno della zona di caccia. Non è la semplice indagine per scoprire l'omicida, ma è l'indagare ragioni misteriose e profonde che ne sono l'anticamera, l'(in)volontario preludio. Luigi questa volta ha scelto di raccontare la storia attraverso l'altalenarsi di due diverse voci narranti. Barbara e Leonardo, due amici, una giornalista e un ex commissario, due diverse generazioni a confronto e incontro, quasi mai in scontro, che si ritrovano a festeggiare i quarant'anni di Barbara, tornata per l'occasione nel piccolo paese da dove suo padre aveva mosso i primi passi verso la città in cerca di lavoro e fortuna. Un romanzo che contiene infiniti racconti - di poche righe -, poesie, aforismi, saggi, pensieri, divagazioni, stupori, meschinità, violenza, rammarichi, illuminazioni, silenzi."
Il mio ultimo romanzo, indagine su un delitto negli scenari del lago di Garda. Tornano il commissario (ex) Leonardo e la giornalista Barbara.
Ventiquattro poesie, dai primi anni '70 alle soglie del 2000.
"Questo è il mondo che c'è là fuori. Il mondo che si impiglia negli sguardi di chi sa vederlo, scrutarlo; ma non da lontano, non dalla serratura, è il mondo di chi sa caricarselo sulle spalle o prenderselo sottobraccio, di chi sa camminarlo e respirarlo." (Dalla prefazione di Alberto Bruzzese).
Torna il libro di poesie del 2007 con una nuova copertina.
Il romanzo di Luigi Maffezzoli dal titolo Labbra proibite ci descrive un futuro quasi da incubo dopo che una “Grande Epidemia” ha ridotto le popolazioni a poche decine di migliaia di superstiti che ancora dopo decenni vivono nella paura di nuove epidemie e sono nate dittature che impongono uno stile di vita improntato al non contatto fra le persone, all’uso costante di mascherine protettive, al sesso virtuale ed altre norme sanitarie da vero incubo.
Nuova versione del romanzo del 2005, rivista e corretta
Luigi Maffezzoli è nato a Berna nel dopoguerra. A un anno si è trasferito con la famiglia a Milano dove ha vissuto trent’anni. Si è poi trasferito in provincia, mantenendo sempre il suo legame con il capoluogo per ragioni familiari e culturali. Per quarant’anni è stato sindacalista della CISL. È in pensione dal 2016. Fa parte del laboratorio di scrittura fondato da Renzo Casali che Maffezzoli considera il suo maestro, a sua volta scrittore, attore, autore di teatro e regista e fondatore della Comuna Baires. Dopo la morte di Casali nel 2010 la direzione del laboratorio è passata al poeta Paolo Vachino. Ha pubblicato raccolte di poesie e di racconti e romanzi, ottenendo riconoscimenti in vari concorsi. Nel settembre 2018 gli è stato assegnato il Trofeo Monterosi d’Argento per il suo romanzo Brughiera. In piena pandemia ha pubblicato “Un’altra Giulietta”, storia ambientata nella sponda veronese del Garda. Al libro, nel marzo 2022, a Eboli, è stato riconosciuto il secondo posto nel concorso letterario “Il Saggio”. “Parole al tempo” è il suo ultimo libro di poesie, pubblicato a fine 2023, comprende testi scritti in età matura. La prefazione è scritta dal poeta varesino Sandro Sardella.
Secondo classificato nel concorso letterario "Il Saggio" 2021. Dalla presentazione di Paolo Vachino: "Eccoci tra le mani la nuova narrazione di quell'inesauribile affabulatore e poeta che è Luigi Maffezzoli, le cui parole scorrono e pulsano sulle pagine. Questa volta più che di fronte a un'indagine siamo al cospetto di un indagare, che è qualcosa di diverso e di più, letteralmente - lo spingere qualcuno dentro qualcosa -, proprio come la muta dei cani all'interno della zona di caccia. Non è la semplice indagine per scoprire l'omicida, ma è l'indagare ragioni misteriose e profonde che ne sono l'anticamera, l'(in)volontario preludio. Luigi questa volta ha scelto di raccontare la storia attraverso l'altalenarsi di due diverse voci narranti. Barbara e Leonardo, due amici, una giornalista e un ex commissario, due diverse generazioni a confronto e incontro, quasi mai in scontro, che si ritrovano a festeggiare i quarant'anni di Barbara, tornata per l'occasione nel piccolo paese da dove suo padre aveva mosso i primi passi verso la città in cerca di lavoro e fortuna. Un romanzo che contiene infiniti racconti - di poche righe -, poesie, aforismi, saggi, pensieri, divagazioni, stupori, meschinità, violenza, rammarichi, illuminazioni, silenzi."
Il mio ultimo romanzo, indagine su un delitto negli scenari del lago di Garda. Tornano il commissario (ex) Leonardo e la giornalista Barbara.